Pensieri di un cittadino qualunque...

venerdì, ottobre 24, 2008

Parchi

Per un amante della natura come me ogni occasione è buona per fare trekking in montagna. Se poi la meta è immersa in un parco naturale, il piacere che già provo nel passeggiare è amplificato dalla sensazione di tranquillità che percepisci in questi luoghi. Quando cammini in un parco naturale, dove gli insediamenti umani sono poco percepibili, tendi a dimenticare la meta che vuoi raggiungere per concentrati sull'atto del camminare. I passi diventano leggeri e rispettosi del calpestato, il respiro intenso e delizioso, lo sguardo a cercare ogni minimo dettaglio tutt’intorno. Rallenti...rallenti fino a fermarti. Ti chini. Guardi l'argine del sentiero che stai percorrendo e ti soffermi su di un fiore, come ce ne sono a migliaia. Ma quello lo guardi tu e solo tu, quindi è unico. Ora osservandolo noti un sacco di particolari invisibili a occhi indifferenti. Quei dettagli, quella perfezione, quell'armonia ti danno un brivido lungo la schiena e ti rendono orgoglioso di far parte dello stesso mondo di quel fiore.

I parchi naturali sono una gran bella cosa, e sapere che in una società corrotta e opportunista come la nostra hanno preso vita iniziative come queste, mi rincuora e mi lascia intravedere uno spiraglio di luce nel futuro.
Osservando con occhio malizioso però ho notato che molte delle zone protette italiane sono caratterizzate da qualcosa che ha smontato il mio ottimismo: tali aree sono così impervie che anche volendo non sarebbe stato possibile insediarle con opere umane…A voi le conclusioni.